Stefano Teofilatto


Nato a Roma nel 1920.
Ingegnere dal 1943.

…magnifica arte, consolazione di cessate attività.
Nell’estate del 1966 ho fatto una gita ad Atene e di lì, imbarcato su una vera carretta, un’escursione ad Egina, nel mare Egeo. Qui colori e ambiente mi hanno veramente stregato, al punto che, tornato a Roma, compro una cassetta di colori ad olio e comincio a trasferire le mie impressioni su cartoni telati: è stato l’inizio della mia esperienza pittorica.
Spinto dal piacere che ho provato nel donare le mie opere, in varie occasioni – la prima nel Natale dello stesso 1966 – non voglio chiudermi nel cerchio di amici sinceri, ora desidero cercare consensi di un più ampio coro.

Il lungo tempo - oltre quarant’anni - trascorso nel colorare le tele dà risalto sia alla mia dedizione in questo campo, sia alla evoluzione delle espressioni:
passando dai tratti esplosivi, quasi un caos improvvisato, alla maggiore definizione dei soggetti .

Nel 1978 ottengo il premio TIBI DABO presentando il quadro (eseguito nel 1974 e riportato qui a lato), poi i miei impegni professionali mi allontanano da concorsi e premi pur non influenzando la continuità della mia ricerca.

Nel più recente quarto di secolo, dopo il 1984, ho ripreso pienamente le fila di questa magnifica arte, consolazione di cessate altre mie attività.  E così nel 2009 partecipo, con grande entusiasmo,  alla collettiva della nostra famiglia “Generazioni a confronto” , organizzata presso la Galleria Pentart in Trastevere.